Cgil Piemonte e Torino chiedono con forza di accelerare i pagamenti degli ammortizzatori sociali

I dati sulle persone sospese dal lavoro e poste in Cassa Integrazione in deroga confermano la gravità della situazione: ad oggi sono 43.834 per una spesa stimata, a preventivo, di quasi 52 milioni di euro.

A quelle persone si devono aggiungere quelle in Cassa Integrazione Ordinaria e in FIS con la causale Covid-19 che, per ora, l’Inps non è ancora in grado di quantificare.

A queste si sommano circa 9mila lavoratori in somministrazione e circa 50mila artigiani di tutti i settori.

Sono dunque migliaia le persone sospese grazie agli ammortizzatori sociali ed al divieto dei licenziamenti previsti dal decreto “Cura Italia” dal Governo: in buona parte sono lavoratori ancora in attesa di ricevere soldi dall’Inps, anche attraverso l’anticipo da parte delle banche, in base all’accordo tra Ministero, Cgil Cisl Uil e Abi del 30 marzo 2020, ad oggi non ancora operativo.

Tra le tante aziende che vivono situazioni drammatiche – dichiara la segretaria generale della Cgil di Torino, Enrica Valfrèce ne sono alcune che già prima erano in difficoltà e che ora, con questa emergenza, hanno ricevuto il colpo di grazia. Si tratta per esempio di Conbipel e Scarpe & Scarpe (catene nazionali con negozi anche a Torino) che per non fallire hanno dovuto presentare al Tribunale richiesta di concordato. Basti pensare che buona parte delle lavoratrici e dei lavoratori di Conbipel hanno ricevuto retribuzioni tra i 50 e gli 80 euro per il mese di marzo, mentre la situazione è ancora più grave in Scarpe & Scarpe dove i dipendenti non hanno ricevuto la retribuzione di marzo e solo il 60% di quella di febbraio.”

La Regione – dichiara il segretario generale Cgil Piemonte, Pier Massimo Pozzideve immediatamente fare la delibera di Giunta, per stanziare 5 milioni di Euro per il fondo di garanzia in modo da accelerare le procedure di anticipo delle banche. Fondo che chiediamo possa coprire sia l’anticipo per i lavoratori, sia l’anticipo della Cassa che potranno fare direttamente le aziende”.

Le banche – sottolineano Pozzi e Valfrè – devono definire velocemente le procedure e farle conoscere per potervi accedere, affinché consentano, a chi non ha già il conto corrente, di poterlo eventualmente aprire ex novo. L’Inps deve accelerare i pagamenti. A tutti loro va il nostro appello e la nostra disponibilità a collaborare in ogni modo per far arrivare concretamente i soldi alle persone”.