Tagli all’Istruzione da parte del Ministero: a dura prova la tenuta del sistema scolastico ed il diritto all’istruzione in carcere

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Sono consistenti i tagli al sistema scolastico provinciale, più di 170 cattedre di diritto, che nella nostra provincia generano effetti diretti sull’istruzione degli adulti, in particolare dei più fragili, come detenuti e migranti.

Oggi eravamo davanti alla casa circondariale “Lo Russo Cotugno” a raccogliere la denuncia delle insegnanti e degli insegnanti del Primo Liceo Artistico di Torino e degli Istituti di Istruzione Superiore Plana e Giulio che, all’interno del carcere, svolgono lezioni per i detenuti.

Dopo una manifestazione pacifica nelle aule, insieme agli studenti, i docenti sono usciti e si sono recati sotto il carcere con l’obiettivo di difendere diritti che potrebbe essere negati: l’istruzione e il sostegno psicologico che il sistema di insegnamento garantisce, all’interno di un luogo di detenzione come il Lo Russo Cotugno, in cui non sono rari gli episodi di autolesionismo e suicidi.

La scuola rappresenta spesso l’unica, concreta, possibilità di riscatto, socializzazione e cambiamento per le persone detenute, svolgendo una funzione educativa e rieducativa fondamentale per il reinserimento nella società.

Denunciamo i tagli degli organici della scuola, chiediamo di garantire l’adeguata prosecuzione delle attività scolastiche in carcere, del sistema di istruzione degli adulti (serali e CPIA) e, più in generale, la garanzia del diritto allo studio delle lavoratrici e dei lavoratori.

Chiediamo che sia riconosciuto il lavoro e le professionalità degli insegnanti che, da anni, operano all’interno del carcere, garantendo la continuità delle attività e la loro valorizzazione.

La scuola, nel carcere così come nella società, rappresenta il più importante strumento di emancipazione sociale che la nostra Costituzione assegna in capo a ciascuno di noi, insieme a un lavoro dignitoso e di qualità.  Tali diritti fondamentali non possono essere subordinati a scelte puramente economiche o lineari, ma devono tenere conto della complessità del tessuto sociale e del ruolo fondamentale che la scuola può giocare nel ricomporlo.