Sfruttamento e condizioni di lavoro inaccettabili: accade alla IBLU che ha esternalizzato un servizio
La decisione di esternalizzare il servizio di selezione ha generato un dumping economico a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori, determinando una condizione lavorativa inaccettabile.
Succede alla I BLU, azienda del Gruppo IREN, partecipata a sua volta dal Comune di Torino, che a febbraio ha deciso di affidare questo servizio alla Cooperativa CFP, inserendo lavoratrici e lavoratori dipendenti di Agenzie di somministrazione.
Una decisione repentina, definita in tempi inadeguati, alla quale il NIdiL Cgil Torino si è da subito opposto.
“Abbiamo chiesto di incontrare le Agenzie di Somministrazione e la Cooperativa oltre un mese e mezzo fa – dichiara Danilo Bonucci, segretario generale NIdiL Cgil Torino – per evidenziare una situazione già allora difficile, senza avere nessun riscontro”.
La situazione, ora, è diventata insostenibile e rasenta condizioni di lavoro da fine 800. Si registrano: minacce e ricatti da parte dei responsabili della Cooperativa; ore di lavoro ordinarie e straordinarie non pagate; ferie e permessi inseriti in busta paga mai effettuate né richieste; malattia non retribuita, lavoratrici con limitazioni prescritte dal medico competente – con gravi patologie – inserite invece in normali turnazioni, esponendole a un grave pericolo; visite periodiche previste dal protocollo sanitario organizzate fuori dall’orario di lavoro e senza nessuna retribuzione; una turnazione imposta che determina, non solo disagio sui tempi di vita degli addetti, ma addirittura conseguenze sul rispetto delle ore di riposo previste dalla normativa.
Danilo Bonucci, Segretario generale NIdiL CGIL Torino, conclude: ”Quanto sta avvenendo nel sito di I BLU di Borgaro Torinese, dopo la terziarizzazione del servizio della selezione, riporta indietro le lancette dell’orologio dei diritti e delle condizioni di lavoro alla fine dell’800. Non è accettabile che ancora oggi vi siano lavoratrici e lavoratori costretti a lavorare quotidianamente sotto le minacce ed i ricatti, in condizioni di sicurezza precaria. Vorrei sapere, inoltre, cosa pensano Iren ed il Comune di Torino della condizione subita da queste lavoratrici e questi lavoratori, costretti a svolgere la propria attività lavorativa senza tutele, mettendo a rischio salute e sicurezza”