Sconfitta della banca di Stellantis per condotta antisindacale
Il duro braccio di ferro è iniziato a marzo 2024, quando Financial Services Italia (SFSI), la banca del gruppo Stellantis, ha deciso di non rispettare l’accordo sul premio di risultato siglato a luglio del 2023 e che prevedeva, per lavoratrici e lavoratori “la facoltà di scelta del pagamento del premio di produzione attraverso cedolino oppure in welfare benefits”.
Nonostante la diffida da parte della Filcams Cgil di Torino, l’azienda si è mostrata irremovibile non rispettando la scelta di una parte dei propri dipendenti, imponendo l’erogazione del premio attraverso welfare o gift card, non accogliendo l’esplicita richiesta di chi, come previsto dall’accordo sindacale, lo richiedeva in busta paga.
Mercoledì 25 settembre, il Tribunale di Torino con un’importante decisione ha stabilito, infatti, il carattere antisindacale della condotta di SFSI, tesa a screditare e contrastare l’organizzazione sindacale. Il giudice, accertata la natura antisindacale di questo comportamento, ne ha ordinato la cessazione: l’azienda viene quindi condannata a pagare il premio di risultato, monetizzandolo, ai dipendenti che ne hanno fatto richiesta, così come previsto dall’art. 8.3 del CIA.
La Filcams Cgil di Torino rileva, con soddisfazione, che gli accordi sindacali devono essere rispettati ma soprattutto che l’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori trova il suo campo di utilizzo qualora vengano lese le prerogative del sindacato: ciò accade laddove l’attività del datore di lavoro possa gettare discredito sull’organizzazione sindacale o limitare l’efficacia delle proprie azioni.
“Un importante risultato che restituisce un diritto ai lavoratori che la decisione aziendale aveva negato – ribadisce Mario Adinolfi della Filcams Cgil – questa vittoria dimostra che la questione non aveva carattere ideologico ma rappresentava il mancato rispetto di un accordo ed il tentativo dell’Azienda di screditare, attraverso azioni unilaterali, l’azione sindacale. L’impegno della Filcams Cgil per difendere e dare voce a lavoratrici e lavoratori che chiedono il rispetto di un diritto ci sarà sempre”.