Il 15 novembre gli edili in piazza: rilanciare il settore delle costruzioni per rilanciare il paese

Dopo lo sciopero nazionale del 15 marzo 2019 il settore delle costruzioni torna in piazza.
Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil , hanno organizzato per il prossimo 15 novembre in 100 città italiane la mobilitazione Noi non ci fermiamo”.
A Torino è previsto un nutrito presidio di lavoratori del settore delle costruzioni che si terrà davanti alla Prefettura di TORINO dalle ore 10.00 alle 12.00 di venerdì 15 novembre.
Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono di riaprire i cantieri fermi e bloccati per la ripresa del Paese, per evitare che l’Italia resti in una posizione di stallo, nonostante i p rimi timidi segnali di ripresa dopo un decennio buio.
A Torino oggi sono fermi i cantieri della metropolitana linea 2, Città della Salute, Tav Torino Lione, ed inoltre manca una politica sulla messa insicurezza del patrimonio pubblico (in particolare le scuole).
E’ fondamentale una politica industriale per la creazione di lavoro per infrastrutture e messa in sicurezza del territorio.
Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno elaborato una piattaforma completa presentata al Governo precedente contenente un piano di proposte concrete incentrata sul rilancio dei settori costruzioni e materiali.
Negli ultimi 10 anni abbiamo infatti assistito alla perdita di 800 mila posti di lavoro e la scomparsa di 120 mila aziende ed prevalentemente artigiane e di piccole dimensioni, ed il territorio di Torino è stato uno dei più colpiti, ma a risentire della crisi sono state anche le grandi imprese e le cooperative. A Torino si sono persi 5.000 posti di lavoro ed il 50% delle imprese.
L’Italia ha bisogno di un piano straordinario di messa in sicurezza di strade, viadotti, rischio sismico e dissesto idrogeologico, come la cronaca ha ben testimoniato negli ultimi anni.
Le tre sigle unitariamente chiedono di essere convocate dal Prefetto, al fine di poter presentar e così la piattaforma di rilancio e riqualificazione di un settore determinante per il bene della nostra provincia. Le opere avviate meritano di essere completate, va costituito un fondo nazionale di garanzia creditizia che permetta di portare a termine il lavoro nei cantieri nel rispetto delle scadenze, investimenti sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, revisione del codice appalti mantenendo alte le tutele per i lavoratori, rimodulare il sistema degli incentivi per edifici residenziali e industriali come ristrutturazioni, efficientamento energetico e inoltre promozione della qualificazione delle imprese, rafforzando il meccanismo del DURC nel rispetto del corretto costo della manodopera e dei contratti collettivi di categoria.
Tutte queste proposte sono concrete e proseguono il percorso già iniziato con la proposta legislativa “Stesso lavoro, stesso contratto” che punta su salute, sicurezza, formazione degli addetti ai lavori e contrasto del dumping contrattuale.