La sanità non si vende, si difende! 12 mila persone in strada per la sanità pubblica

La Marcia della Salute organizzata dalla Cgil Piemonte e Torino e da oltre 60 associazioni, ordini professionali ed enti del terzo settore piemontesi e torinesi è stata un successo. Oltre 12.000 persone sono scese in strada a Torino da Piazza Carducci fin sotto il grattacielo della Regione Piemonte in via Nizza al grido di “Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto” e “La sanità non si vende, si difende!”. Tutto questo per difendere la sanità pubblica, chiedere nuovi investimenti e assunzioni e chiedere di invertire l’assurdo trand che vede gli investimenti in sanità pubblica in Italia e in Piemonte decrescere drammaticamente di anno in anno, creando enormi disagi e danni ai cittadini e privandoli di fatto di un loro diritto costituzionale.

La marcia in difesa della sanità pubblica a Torino si è conclusa sotto il grattacielo della regione Piemonte, in via Nizza. «Avevano detto che saremmo stati in quattro gatti», ha esordito nel suo intervento il segretario regionale della Cgil Piemonte Giorgio Airaudo, «ma non riusciranno a isolarci nell’angolo delle polemiche».

QUANDO TUTTO SARÀ PRIVATO, SAREMO PRIVATI DI TUTTO
«Un fiume di partecipazione ha lanciato un messaggio forte e chiaro: la sanità piemontese sta scivolando verso la privatizzazione, così non va», ha attaccato Daniele Valle (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale. «Oggi la scelta è fra aspettare tempi impossibili per essere curati o pagare per curarsi: eppure la Regione Piemonte continua ad aumentare i trasferimenti ai privati. È tempo di un progetto serio, di tornare a assumere dopo tre anni di saldo negativo delle assunzioni, di investire in infrastrutture e attrezzature».

«Si va sempre di più verso una privatizzazione del servizio», ha rincarato la vicepresidente del PD, Chiara Gribaudo. «La condizione della sanità pubblica in Piemonte è drammatica. Mancano 9mila operatori, secondo le stime dei sindacati, delle associazioni e degli ordini professionali. Il piano di rientro di Cirio ha avuto conseguenze disastrose».
Gli esponenti piemontesi del Movimento 5 Stelle hanno invece parlato di “una mobilitazione contro le politiche che stanno portando al declino il sistema sanitario piemontese, a partire dalla deriva delle privatizzazioni voluta dal Centrodestra. Le lunghe liste d’attesa sono un problema costante, i pronto soccorso scoppiano ai primi casi di influenza, i professionisti scarseggiano e i nostri ospedali sono lasciati in mano alle cooperative di medici gettonisti, con costi esorbitanti per le Aziende sanitarie. Un’altra sanità è possibile, ma dobbiamo rendercene conto prima che sia troppo tardi. Ne va del futuro del Piemonte e dei piemontesi”.

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