Un fiore per Moussa Balde
A quattro anni dalla morte di Moussa Balde, torniamo davanti al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Torino, lo stesso luogo che lo ha visto spegnersi lentamente, in solitudine, nel silenzio complice delle istituzioni. Aveva solo 23 anni. Era stato aggredito a sangue per strada, e invece di essere curato e protetto, è stato rinchiuso in isolamento. In quello che lo Stato italiano chiama centro di permanenza, ma che è – a tutti gli effetti – un carcere senza reato, senza processo, senza difesa.
Come rete torinese contro tutti i CPR abbiamo scelto di ricordare Moussa, il venerdì 23 maggio, alle ore 13.3o di fronte al CPR di corso Brunelleschi a Torino.
Il 23 maggio 2021 Moussa si è tolto la vita. O forse gliel’hanno tolta.
Per questo, come Rete contro tutti i CPR, lanciamo un momento di memoria, lotta e denuncia.
Porteremo un fiore.
Porteremo le nostre voci.
Chiederemo verità e giustizia.
E ripeteremo ancora una volta:
I CPR vanno chiusi. Tutti. Ora.
Moussa non è una tragica eccezione. È il volto di un sistema disumano che ogni giorno rinchiude, isola, cancella vite umane solo perché prive di un permesso di soggiorno. Un sistema che si regge sulla disinformazione, sull’opacità, sulla violenza istituzionale.
In questi anni non abbiamo dimenticato. Abbiamo continuato a denunciare:
- le morti silenziose nei CPR, da Torino a Roma, da Gradisca a Ponte Galeria;
- le condizioni indegne, disumane e degradanti documentate in ogni relazione seria;
- le responsabilità della politica, che continua a legittimare l’esistenza di questi luoghi di segregazione.
Invitiamo giornalisti, attivisti, cittadine e cittadini, collettivi, reti e singole persone a essere con noi venerdì 23 maggio alle 13:30 davanti al CPR di Torino, per ricordare Moussa e dire insieme che non ci sarà pace finché ci saranno luoghi come questi.