Sciopero precari della giustizia: a Torino presidio di fronte alla Prefettura

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Domani, martedì 16 settembre, sciopero nazionale indetto dalla Fp Cgil delle lavoratrici e dei lavoratori precari/e della giustizia, assunti/e con i fondi del PNRR: sono 12mila in tutta Italia e circa 800 a Torino che a giugno 2026, se non saranno stabilizzati/e, perderanno il posto di lavoro.

A partire dalle ore 10.00 ci sarà un presidio davanti alla Prefettura in Piazza Castello.

Lo sciopero arriva dopo tre anni di iniziative su tutti i territori e di un percorso di mobilitazione lungo, che ha l’ambizione di far emergere lo stato del sistema giustizia nel suo complesso.

C’è una scarsa valorizzazione professionale ed economica del personale di ruolo, l’emergenza degli organici e conseguentemente l’impossibilità di redistribuire adeguatamente i carichi di lavoro, non viene garantito pienamente l’utilizzo di tutti gli strumenti di flessibilità organizzativa, dove la stabilizzazione di tutte e tutti i 12.000 precari attualmente in forza all’amministrazione, oltre a garantire che i risultati dei progetti PNRR in termini di efficientamento e riorganizzazione dei servizi, potrebbe dare finalmente anche la spinta necessaria a far ripartire la contrattazione integrativa nell’amministrazione, attraverso cui riconoscere il diritto alla carriera di tutto il personale, con la definizione delle famiglie professionali e la strutturazione a regime dell’ufficio per il processo.

A Torino si contano circa 750/800 lavoratori PNRR precari per lo più dislocati in Corte di Appello, Tribunale e Procura.

Al momento non risultano stanziate, in adeguati capitoli del bilancio dello Stato, le risorse straordinarie volte alla stabilizzazione di tutto il personale precario, reclutato mediante procedure connesse all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il Ministero della giustizia, vista la scadenza dei loro contratti di lavoro (30 giugno 2026), nonostante lo straordinario contributo dato negli ultimi tre anni all’ammodernamento del sistema giustizia, dalla riduzione dell’arretrato all’innovazione digitale ed organizzativa.

La Fp Cgil chiede che tutte le lavoratrici e i lavoratori assunte/i per ora in forma precaria siano stabilizzate/i e continuino così a lavorare.

Solidarietà ai precari e alle precarie della giustizia è arrivata dall’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) che giudica “inaccettabile che, a partire dal prossimo giugno, gran parte di questo personale e amministrativo e tecnico possa essere privata della propria occupazione”.