LAVORO, 8 NOVEMBRE SCIOPERO SERVIZI AMBIENTALI PER RINNOVO CONTRATTO

Interessati 100 mila addetti, astensione dal lavoro per intera giornata

Lunedì 8 novembre sarà sciopero generale dei servizi ambientali per l’intera giornata di lavoro: riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata con presidi unitari in tutti i territori. Interessati oltre 100 mila addetti del settore, equamente divisi tra pubblico e privato, per rivendicare il rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni. A darne notizia sono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, che puntano il dito contro le associazioni datoriali, Utilitalia per la parte pubblica, Confindustria Cisambiente e Fise/Assoambiente per quella privata, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, “responsabili della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore: dopo aver perso tempo lasciando che ben 27 mesi trascorressero dalla scadenza del contratto, hanno poi posto condizioni inaccettabili di fatto mettendoci nelle condizioni di non poter proseguire”.

L’appuntamento a Torino è alle 9.30 in Piazza Castello.

Le richieste datoriali, rigettate dai sindacati, sono così riassumibili: “Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari; ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda; precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time; eliminazione totale del limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda; il legare la parte economica esclusivamente agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda; mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti”.

Contro questa impostazione, Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel rivendicano invece: “Contratto nazionale unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori; evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua; miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale della clausola sociale; accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità”.

“Riconoscere il diritto al rinnovo del contratto a questi lavoratori, soprattutto dopo il servizio svolto nel corso della pandemia, è doveroso. Ed è ancora più urgente perché riguarda gli addetti di un settore strategico, che sarà valorizzato dagli investimenti europei legati al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. È per queste ragioni, per riconoscere quanto spetta alle lavoratrici e ai lavoratori, che con lo sciopero dell’8 novembre si segnerà il passaggio di una vertenza che andrà avanti finché non raggiungeremo un esito positivo”, concludono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiad.

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