Comunicato Stampa: “Ripartiamo dalle periferie – Dalla protesta alla proposta”

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Ripartiamo dalle periferie – Dalla protesta alla proposta
Un convegno per ripensare all’edilizia in chiave green garantendo retribuzione e sicurezza per i lavoratori

“Ripartiamo dalle periferie – Dalla protesta alla proposta” è il titolo del convegno organizzato oggi – a un anno esatto dalla grande manifestazione nel quartiere Falchera, alla quale hanno aderito oltre 2000 lavoratrici e lavoratori – dagli edili Fillea CGIL e Feneal UIL.

Una mattinata partecipata da delegate e delegati, ricca di spunti di riflessione e proposte, per ragionare su temi cardine del settore edilizio, come la transizione ecologica ed energetica, la riqualificazione delle periferie, gli appalti, il lavoro Buono.

Il dibattito ha visto diversi attori confrontarsi: dalla politica a realtà giovanili come i Friday For Future, dalle organizzazioni degli imprenditori – con la presenza di rappresentanti dell’Ance – al sindacato.

“L’edilizia è uno dei settori strategici della nostra economia – hanno spiegato Massimo Cogliandro, segretario della Fillea Cgil Torino/Piemonte e Giuseppe Manta, segretario Generale FenealUil Piemonte – ed oggi deve essere sviluppata secondo i principi della transizione ecologica. Processo che deve essere governato dalla Buona Politica e non dalla Finanza o dai mercati, perché sia opportunità di sviluppo per tutti. Le periferie devono essere al centro di questo percorso di modernizzazione, basata su principi green, e questo percorso deve essere incentivato da stanziamenti statali, altrimenti le fasce più povere non potranno avvantaggiarsi di questi cambiamenti”.

Anche i temi degli appalti e del lavoro buono sono stati trattati nel corso della mattinata. “È necessario che i tanti appalti che partiranno grazie alla transizione energetica siano occasione di ammodernamento del nostro paese ed occasione di lavoro buono, ben pagato e che garantisca la sicurezza dei lavoratori – ricordano Cogliandro e Manta – Oggi, purtroppo, non è così, perché la catena di appalti e dei subappalti rende il lavoro insicuro, mal pagato. È necessario un cambiamento di rotta, che deve partire dalla politica e deve coinvolgere le organizzazioni degli imprenditori ed i sindacati”

“Anche sul versante delle retribuzioni è necessario attuare dei cambiamenti decisi – concludono i segretari della Fillea Cgil e della FenealUil– perché attualmente non sono proporzionate al costo della vita. Il lavoro povero è diffuso in molte fasce della popolazione, anche per quelli con contratti regolari ma che vengono pagati pochi euro all’ora. È emblematico che nessun Governo sia mai intervenuto, legiferando in materia, sul lavoro povero”.

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